Mamma, che vuol dire che fai la coach?
Se pensiamo al mondo del lavoro, esistono professioni che impariamo a conoscere e identificare fin da piccoli: insegnanti, medici, commercianti, fiorai, operai, ecc. ciascuno con un ruolo chiaro e definito. Ma cosa accade quando una mamma come me, tenta di spiegare la sua professione di Coach alla sua bimba? Spiegare cos’è il coaching e comprenderne le caratteristiche, già è difficile per un adulto, per un bambino è davvero un compito arduo.
Il coaching, a differenza di altre professioni, non si occupa di costruire strutture fisiche come fa un ingegnere, né cura malattie come un medico, non vende nulla di tangibile. Come far comprendere che il mio ruolo come Coach è aiutare le persone a esplorare e realizzare le proprie potenzialità, affinché possano vivere una vita più soddisfacente e autentica? Questo processo può sembrare astratto per un bambino, io ho tentato la carta della creatività nel renderlo comprensibile.
Ho cercato di spiegare, con semplicità e attraverso esempi, cosa fa esattamente un Coach e come questa professione lascia segni concreti, migliorando la vita delle persone un passo alla volta.
Esploriamo insieme come trasmettere il significato del coaching a chi è abituato a vedere il mondo senza pregiudizi e con infinita curiosità: i bambini.
Immagina di avere un puzzle davanti a te, con tanti pezzi da mettere insieme. A volte, può sembrare difficile trovare il posto giusto per ogni pezzo, specialmente se ci sono molti pezzi o se il disegno del puzzle è complesso. Un coach è come un amico speciale che ti aiuta a capire come mettere insieme i pezzi del puzzle in modo che tu possa vedere l’immagine completa più facilmente. Questo amico non mette i pezzi al posto tuo, ma ti stimola e ti fa domande per aiutarti a pensare in modi che magari non avevi considerato prima.
Un altro esempio può riguardare la scuola. Se ti trovi di fronte a un compito difficile, il coach ti aiuta a capire come organizzare il tuo studio, a trovare il modo migliore per te di imparare e a mantenere la calma se inizi a sentirti frustrato o confuso. In sostanza, un coach è lì per aiutarti a fare del tuo meglio, dimostrandoti come sai usare al meglio le tue abilità e aiutandoti a trovare soluzioni ai problemi che incontri.
Pensa al tuo sport preferito: cosa ti piacerebbe migliorare in quello sport? Il coach ti aiuta a scoprire da solo quali sono le abilità più importanti su cui lavorare. C’è qualcosa che già fai bene e che vorresti fare ancora meglio?
Un coach ti fa queste domande per aiutarti a pensare e a trovare le tue soluzioni. Non ti dice cosa fare, ma ti guida a scoprire come puoi raggiungere i tuoi obiettivi da solo. Credi che questo tipo di aiuto possa essere utile per te? Come pensi che potrebbe aiutarti a fare meglio in quello che ti piace fare o che devi fare?
Vi “regalo” la favola che ho inventato e letto alla mia bimba, spero possa essere utile a genitori coach per far comprendere ai loro figli, in modo semplice, che lavoro fanno la mamma o il papà.
C’era una volta, in un regno lontano, un giovane principe di nome Leo. Leo aveva un sogno grande nel cuore: voleva diventare il più saggio e amato re che il regno avesse mai conosciuto. Tuttavia, nonostante tutto il suo entusiasmo, spesso si sentiva confuso su come raggiungere il suo obiettivo. Era un compito grande e a volte sembrava troppo difficile.
Un giorno, mentre passeggiava nel giardino del castello, incontrò una gentile volpe di nome Vivi. Vivi era nota nel regno per la sua saggezza e per il suo modo speciale di aiutare gli altri senza mai dire loro direttamente cosa fare. Lei era un coach.
“Caro Leo,” disse Vivi, sedendosi accanto al principe su una panchina sotto un grande albero di ciliegio, “perché non mi racconti del tuo sogno?”
Leo esitò un attimo, poi cominciò a parlare del suo desiderio di essere un re saggio e amato. Parlarne ad alta voce lo fece sentire un po’ più leggero.
“Che tipo di re vorresti essere?” chiese Vivi con un sorriso.
Leo rifletté. “Vorrei essere un re che ascolta il suo popolo e che prende decisioni giuste.”
“E cosa pensi ti serva per diventare quel tipo di re?” proseguì Vivi.
Il principe pensò ancora. “Forse ho bisogno di imparare di più su come ascoltare gli altri e su come prendere decisioni difficili.”
Vivi annuì. “E come potresti imparare queste cose?”
Leo si illuminò. “Potrei iniziare parlando più spesso con i miei consiglieri e ascoltando le storie del popolo degli animali!”
“Vedi, Leo?” disse Vivi. “Hai trovato da solo le risposte. Il mio ruolo è aiutarti a scoprire le tue soluzioni, facendoti domande che ti fanno pensare. Non ti dico cosa fare, ma ti guido a scoprire il tuo percorso.”
Leo si sentì ispirato. Con Vivi accanto, ogni giorno faceva domande a se stesso e ai suoi consiglieri, apprendendo sempre di più su come essere un buon re.
E così, grazie all’aiuto della sua coach Vivi, Leo crebbe per diventare un re saggio e amato, proprio come aveva sempre sognato. La volpe gli aveva insegnato un modo prezioso di pensare e risolvere i problemi, che Leo avrebbe usato per tutta la vita.
E vissero tutti felici e contenti, imparando che, talvolta, le risposte migliori si trovano facendo a se stessi le domande giuste.